Domenica pomeriggio: "没办法"

Un altro di quei weekend shanghainesi tutto sorprese e imprevisti.
Ero in taxi per tornare a casa a pranzare e, mentre eravamo sulla tangenziale, una Volkswagen Passat ci taglia la strada e striscia la fiancata. Il tassista sorpassa da destra, le passa davanti, si ferma e va a scaricarle una montagna di spergiuri in shanghainese.

Fantastico, penso io, vediamo come va a finire adesso.

Ognuno ritorna in macchina, si riparte per un paio di metri per poi fermarsi nell'isola di traffico che c'è in prossimità di un'uscita.

Siamo sempre in cima alla tangenziale, due di pomeriggio di domenica, almeno trenta gradi fuori, sole cocente.

Si dia inizio alle danze.

Il tassista inferocito scende dall'auto, idem i due passeggeri della Volkswagen.
Erano due impiegati d'ufficio (oggi è giorno di lavoro in Cina perchè tra qualche giorno ci sono vacanze nazionali e allora bisogna "recuperare" i giorni di ferie), vestiti con la camicina a righe bianche e azzurre che avevo visto addosso all'addetta della mia banca qualche ora prima.
La poverina che era al volante - e che poi si scoprì essere una neopatentata - progressivamente si dilegua e lascia la scena al suo collega, un giro vita di dieci centimetri che la cintura gli si arrotolava ai fianchi almeno due volte.
Entrambi abbastanza spersi, indecisi e confusi. Tutt'altro vale per il mio tassista, che peraltro guida uno dei taxi brand-new sfornati apposta per l'Expo e ha tre stelle di merito nella carta d'identità che i tassisti portano sul cruscotto (tre su un massimo di cinque è in effetti un punteggio non male e confesso che non capita di vederne molti in giro).

Nel frattempo, per entrambe le parti, io non esisto.
Peccato che a me non alletti la prospettiva di rimanermene come un pedone imbecille in cima ad una tangenziale di tre corsie, stra affollata, sotto i 30 gradi di una domenica pomeriggio, in attesa, chissà per quanto, che i due si mettano d'accordo.
Le negoziazioni in Asia possono durare all'infinito, sono una forma d'arte, retorica e psicologica, in cui io sono tuttora al massimo una dilettante. E la mia pazienza, gia' scarsa in natura, s'era sciolta come neve al sole sotto il sole bollente.
Quindi "mi impongo". Gli faccio presente che ho fretta (non era vero ma se non glielo dicevo chissà quanto sarei rimasta lì) e che non è giusto che sia io a rimetterci se quella lì non sa guidare.

"Mei banfa"("没办法") comincia a rimbalzarmi addosso alternativamente la neopatentata, il tassista e il girovita dieci.
Ora, nella lingua cinese, "mei banfa" è un'espressione che ha del dogmatico. Sostanzialmente vuol dire "non c'è niente da fare, non c'è alternativa". Quando un cinese dice "mei banfa", gli altri si rassegnano tranquilli a prendere atto dello stato delle cose.
Nel mio caso, mei banfa ha voluto dire: "Ai taxi liberi non è permesso salire in tangenziale quindi devi stare qui ad aspettare con noi che arrivi la polizia e poi si riparte."
Ah, bene.
Incastrata. Muovermi, non potevo, perchè dove andavo a piedi in mezzo ad una superstrada?
L'unica era aspettare, tra dentro e fuori il taxi, dove intanto mi sarò sorbita almeno 10 aggiornamenti in diretta dall'Expo. Anzi, come sembrava dire la traduzione in inglese, "Instinct (anzichè instant) updates".

Alla fine me la sono cavata meglio del temuto.
Dopo circa 15 minuti si fa strada una motocicletta della polizia, stile Starsky & Hutch su una superstrada americana.
Il poliziotto si scusa con me, mi invita a risalire in taxi e ad aspettare lì, mentre lui compone la diatriba là fuori e calma le acque.

Intanto, giusto dietro di lui, vengono ad accostarsi altre due auto nere.
Subito pronta un'altra scaramuccia da risolvere.
Automobilisti dell'incredibile traffico cinese in fila d'attesa per la polizia.

Dopo un paio di minuti di pratiche burocratiche, noi ripartiamo, il tassista mortificato che continua a scusarsi con me e io tutto sommato sollevata che sia andata a finire velocemente e, soprattutto, senza danni collaterali.
Del resto, che senso avrebbe avuto prendersela con lui? "Mei banfa" - lui era vittima della situazione almeno tanto quanto me.