Chinese New Year

© Silvia Sartori - Shanghai, Febbraio 2011. 
Shanghai - Rieccoci, domani finisce un altro anno lunare (quello della Tigre) e ne comincia uno nuovo (quello del Coniglio).
Mi piace Shanghai in questo periodo dell'anno. Sembra prendere la forma di una citta' "normale", a misura d'uomo: si svuota quasi completamente, e' quasi silenziosa (bombardamenti di petardi e fuochi a parte), negozi e ristoranti chiudono (rarissimo, in un mondo che vive e lavora senza orari).

I cinesi stessi sembrano diversi, quasi mi ricordano i bambini alla Vigilia di Natale: sono tutti elettrizzati, sorridono in abbondanza, tutti sembrano di buon umore. E la cosa che mi piace di piu' - rispetto a quello che noto a casa in circostanze simili (il Natale o il Capodanno) - e' come si facciano gli auguri: they really mean it! La faccia gli si espande nei sorrisi, gli occhi luccicano e la voce e' decisa quando ti augurano buon anno.
Mi ricordo la grandissima delusione che m'ha preso l'ultima volta che ho passato le feste di Natale a casa: se non ero io a fare gli auguri in giro (in edicola, al bar, ecc.), nessuno pareva farli piu', di sua iniziativa. E anche quando ero io a farli per prima, mi rispondevano con due parole in croce, biascicate, proprio a mo' di frase di circostanza - insomma, proprio perche' dovevano.
I cinesi invece te le scoppiettano dietro quelle parole, ti trasmettono questo vibe da grande festa imminente che ti senti eletrizzata anche tu, benche' non sia una festa tua.

Altra particolarita' degli auguri cinesi di buon anno e' che cosa effettivamente si augurano. Da noi il repertorio e' piuttosto vasto e variegato: salute, pace, amore, felicita' e chi piu' ne ha piu' ne metta. Nel caso cinese, bando alle ciance, si va subito al sodo: e' tutta questione di prosperity! Non ha caso, la frase d'auguri di rito in questa occasione e': 恭喜发财, ovvero "ti auguro di arricchirti".
Questa mattina ho mandato un messaggio d'auguri al mio padrone di casa, che subito dopo m'ha risposto augurandomi "a happier and wealthier new year of rabbit". Ve lo immaginate in Italia qualcuno che vi fa gli auguri augurandovi di fare piu' soldi nell'anno nuovo? Sempre eccezionali questi cinesi!

E sempre a proposito di soldi - anche se non ha a che fare col Capodanno: or ora a lezione di cinese l'eroe della lezione salvava un innocente uomo comune, pagando 20,000 rmb (poco piu' di 2,000 euro) all'uomo che avrebbe dovuto ucciderlo, al quale erano stati promessi 10,000 rmb per compiere il misfatto (c'era tutta una trama mafiosa dietro). Fermo restando che si tratta di un testo di lettura, completamente inventato, li per li mi sono stupita di quanto poco potesse costare (far) uccidere qualcuno. Al che la reazione immediata e del tutto serena del mio insegnante e' stata: "Perche', quanto costa in Italia?".
Cosi, sempre come se stessimo parlando del prezzo dei pomodori al mercato.

Il rapporto dei cinesi col denaro, una delle cose piu' ataviche, credo, della storia dell'umanita'!