Capodanno cinese: si affittano fidanzati

Shanghai - Si sta lentamente tornando alla realta', dopo la frenesia collettiva da Capodanno cinese, e stavo leggendo un po' di notizie, quando mi sono imbattuta in questi due articoli di China Daily, "Romance for rent" e "Perimetri di una relazione finta" (peraltro pubblicati a pagina 1 e 3). Sono esilaranti, non solo per la notizia in se' che riferiscono, quanto anche perche', ancora una volta, dimostrano come la Cina non sia affatto quell'entita' monolitica e monocromatica, come troppo spesso si tende ad immaginare.

Cambiano i tempi e cambiano le usanze.
Anche in Cina, of course "con caratteristiche cinesi".

La festivita' che si sta concludendo in Cina in questi giorni e' un po' l'equivalente del nostro Natale. Il Nuovo Anno cinese e' la festa della famiglia per antonomasia, e per tantissimi cinesi e' anche l'unica occasione durante l'anno per trascorrere un paio di giorni con i propri cari. Moltissimi, infatti, sono i cinesi che emigrano dalla propria citta' natale per ragioni di lavoro. E, considerate le dimensioni della Cina, gli stipendi medi e i giorni di ferie, tanti non riescono a tornare a casa, appunto, piu' di una volta all'anno.
Quando tornano, pero', devono anche fare i conti con le aspettative familiari - quelle si, rimaste sostanzialmente fedeli alla tradizione. Prima tra tutte, per i giovani attorno ai 25 anni, un aggiornamento sul progresso verso il traguardo del matrimonio. Che e' di fatto una scelta "d'obbligo" sotto i 30 anni.

Ora, per una serie di ragioni che vanno dalla modernizzazione dello stile di vita - in metropoli come Shanghai - al grande gap demografico tra uomini e donne (all'anagrafe cinese mancano all'appello una 40na di milioni di donne, secondo stime del 2010 delle Nazioni Unite), di questi tempi sono molti i giovani e le giovani cinesi che, sulla soglia della fatidica eta', sono ancora single (non pochi, peraltro, per scelta).

Un conto e' fare i conti con la propria vita da single, o scegliere di rimanere single, un altro conto pero' e' decidere di tornare a casa e annunciare a tutta la famiglia (allargata!) che si e' single, e provare a spiegarne il perche'.
A quanto pare, una briga - e una pena - che tanti giovani non sono (piu') disposti a sobbarcarsi, ragion per cui avrebbero escogitato l'espediente di cui agli articoli, ovvero: prendere in affitto un/a fidanzato/a per la settimana di incontri familiari.
Lanciano veri e propri annunci di "selezione del personale", fanno colloqui e verifiche attenti e puntuali, pattuiscono parcelle e "condizioni di lavoro", si inventano una carrellata di aneddoti di storia congiunta, dopo di che, ad accordo concluso, si presentano col presunto partner da mamma e papa', nonni e nonne, zii e zie, cugini e cugine, fino a perdere il conto del grado di parentela.

E cosi fanno contenti i genitori (che spesso di figli ne hanno uno solo, su cui hanno riposto tutte le loro aspettative ed ambizioni), non si precludono il piacere della vacanza in famiglia e, sotto sotto, alcuni sperano pure che, dalla relazione artefatta, possa scaturire un autentico fidanzamento. Sulla scia dell'happy ending della serie televisiva attuale che racconta proprio la storia di una coppia, 'nata a tavolino', che alla fine si sposa pour amour.

Parrebbe quasi che, tutto sommato, anche nei sentimenti i cinesi riescano a far posto al loro consueto pragmatismo.