From Russia with love
Shanghai – Vorrei oggi usare questo blog per dare spazio all’appello che ho recentemente ricevuto da una cara amica, che da anni presta servizio in Russia presso la Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, prendendosi cura di coloro di cui nessuno più si cura.
Il suo appello mi è giunto proprio mentre leggevo questo “Buongiorno” di Gramellini che racconta i gesti di solidarietà ed aiuto (inaspettatamente?) scaturiti all’indomani di alcuni suoi recenti editoriali. Non ho potuto non pensare a come sarebbe bello se, con la forza degli strumenti moderni di comunicazione, potessimo in effetti anche noi riuscire ad aiutare questa bambina russa.
Ecco allora il messaggio dalla Russia, e più precisamente da Astrakhan:
Ecco allora il messaggio dalla Russia, e più precisamente da Astrakhan:
“Zarina e' una bambina nata nel 2006 a cui è stata diagnosticata, traducendo letteralmente dal russo, una DISPLASIA VENOSA DELLE VENE SUPERFICIALI DELLA PELLE DEL TORSO, DELL'ARTO SUPERIORE SINISTRO, DELLA SCHIENA, DEL PERINEO.
Le foto illustrano cio' che le parole non aiutano a comprendere. In tutte le zone della pelle in cui è presente, il problema (che sembra quasi un angioma) le causa dolore, fastidio, a volte anche prurito, e ovviamente una bella dose di lacrime.
Sono diversi anni che la bimba, accompagnata dalla madre Elvira, si reca a Mosca, dove i medici non riescono a trovare una cura per migliorare la sua situazione. Tutto quello che riescono a fare (circa 3-4 volte all'anno) e' costituito da alcune sessioni di trattamenti compiuti con aghi e senza anestesia alcuna, durante i quali i medici cercano di eliminare il problema, senza risultati evidenti.
La madre e' disposta anche a recarsi in Italia pur di trovare rimedio alla malattia della bambina.
C'e' qualche medico disposto a dare una mano a Zarina? Ed anche qualcuno disposto ad accogliere la piccola, con la madre, per qualche settimana durante l'estate, prendendosi la responsabilita' di accompagnarle in ospedale per visite ed esami? Da notare che l'unica lingua per comunicare con Zarina e mamma Elvira e' il russo, e non di poco peso e' anche il fatto che non possiedono polizza medica italiana, essendo cittadine della Federazione Russa.”
Se qualcuno di voi – o
qualcuno che conoscete – potesse essere d’aiuto, in qualsiasi modo, non esitate a contattarmi
(silviasart@gmail.com).
Grazie, dalla Cina e
dalla Russia!