Festa della donna (post - moderna)
© Silvia Sartori - Shanghai, Agosto 2012 |
Shanghai -- Festa della donna.
Almeno qui a Shanghai, in tanti luoghi di lavoro oggi alle
donne spettava mezza giornata di ferie. Il notiziario questa mattina ricordava
i grandi passi avanti fatti nell'emancipazione della donna, illustrando alcune
delle "eroine moderne", illustri e sconosciute: dalla giovane pilota
d'aerei alla ragazza madre, passando per la pensionata che trabocca d'energia.
Storie di ordinario riscatto del gentil sesso, quello che, proclamava il Grande
Timoniere Mao, "sorregge metà del cielo".
Quella che ho visto io, però, è un'immagine meno da
epopea.
Il mio ufficio è di fatto dentro ad un centro commerciale.
Ci sono dovuta passare in pausa pranzo e l'ho trovato stracolmo di folle di
donne. D'ogni età. Donne che, in vacanza dal lavoro, si sono riversate nello
shopping sfrenato. Una scena che non avevo mai visto prima. Un'invasione. Sbucavano
da ovunque, si infilavano ovunque. Pareva non avessero mai visto un negozio
prima.
Idem quando, uscendo dal lavoro, sono dovuta ripassare
per il centro commerciale.
E ho pensato allora al paradosso di questa situazione:
questo sistema presumibilmente alternativo che, tra le altre cose, era
nato anche per "affrancare" l'uomo moderno dalla schiavitù del
materialismo, sembra oggi festeggiarlo concedendogli di sbizzarrirsi proprio
nell'esaltazione dello stesso. "Comperate e consumate",
"comperate e consumate", pareva echeggiare in sottofondo su e giù per
le scale mobili dei negozi.
Che triste.
Triste perchè alla fine pare siamo caduti tutti nello stesso baratro, a dispetto della nostra diversa provenienza geografica o del nostro diverso passato ideologico.
Triste perchè alla fine sono andati persi "il diverso" e i suoi amici, "i valori".
Mi ha lasciato l'amaro in bocca oggi, questa festa della "donna post-moderna".